Un parallelo storico è facilmente percorribile in questi giorni. Nel 1976 la Libia entrò nel capitale della società del Lingotto proprio nel momento in cui attraversava un periodo di forte crisi. I libici avevano accumulato ingenti capitali dopo che negli anni precedenti le entrate petrolifere libiche erano notevolmente aumentate a causa della crescita dei prezzi del greggio.
Oggi, nuovamente, i libici hanno molti capitali derivanti dalle stesse motivazioni, e ancora una volta danno una mano ad una società italiana che sta attraversando un periodo non facile.
La Libia uscì dal capitale Fiat 10 anni dopo con uno straordinario guadagno, nel frattempo la Fiat stava molto meglio...
Sarà così anche questa volta...? la storia a volte si ripete...
http://www.corriere.it/economia/08_ottobre_17/unicredit_borsa_723a813a-9c1c-11dd-962f-00144f02aabc.shtml
Informazioni personali
- Arturo Varvelli
- Ricercatore dell'ISPI. Laurea in Scienze Politiche alla Statale di Milano, Corso di specializzazione in Scienze internazionali organizzato dall’Istituto Universitario di Studi Europei (IUSE) e dal Training Center ILO-ONU di Torino. Dottorato di ricerca in Storia Internazionale nel 2006, con una tesi sulle relazioni italo-libiche. Dal 2003 al 2006 assistente universitario in Storia delle Relazioni Internazionali e in Storia dell’Integrazione Europea presso le rispettive cattedre dell’Università di Milano. Oggi di Cultura giornalistica e ancora relazioni internazionali in Statale. Nel 2006 titolare di assegno di ricerca presso la Fondazione CRT di Torino – Progetto Alfieri. Ho tenuto le esercitazioni di Storia delle Relazioni presso il Master in Studi Strategici del Centro Alti Studi della Difesa (CASD) di Roma. Dal 2007 caporedattore dell’agenzia stampa News Italia Press. Autore di numerosi studi e saggi, tra i quali "L'Italia e l'ascesa di Gheddafi" (Baldini Castoldi Dalai 2009) e "Libia: fine o rinascita di una nazione?" (Donzelli ed. 2012, con Karim Mezran). Collaboro con diversi quotidiani tra cui Linkiesta.