venerdì 21 ottobre 2011

La Libia il giorno dopo...

L'Obituary di Gheddafi.

La Libia il giorno dopo su Linkiesta e Ispi Commentary

lunedì 17 ottobre 2011

venerdì 2 settembre 2011

mercoledì 31 agosto 2011

Un ISPI Dossier speciale sulla LIBIA

Molti interventi interessanti

La Libia era entrata nella “Primavera araba” in maniera anomala tra il febbraio e il marzo scorso, a causa, da una parte, della natura armata della rivolta scatenata contro Gheddafi, dall’altra, per la sua internazionalizzazione, sollecitata e ottenuta da Bengasi nella consapevolezza che senza un sostegno armato esterno non sarebbe mai riuscita ad aver ragione del Colonnello.

L’entrata dei rivoltosi a Tripoli, che ha rotto uno stallo che sembrava difficilmente sovvertibile, pare aver provocato una scossa di cui tutto il mondo arabo aveva bisogno per uscire da un circolo vizioso nel quale le forze della cosiddetta controrivoluzione sembravano avallare l’impotenza delle masse che reclamavano maggiore libertà e la debolezza di una Comunità internazionale più retorica che pragmatica.

L’ormai imminente sconfitta di Gheddafi apre però nuove e numerose incognite. All’interno del paese queste sono principalmente legate alla capacità del Consiglio Nazionale Transitorio di pacificare la Libia e di governarla, trovando una complicata sintesi tra le varie anime che lo compongono. Sul piano regionale la caduta del Rais potrebbe invece rianimare il vento della “primavera araba”, ridando più fiducia anche a quelle forze che, in alcuni casi sottotraccia, si stanno impegnando per dare corpo e prospettiva a progetti di riforma dei sistemi politico-istituzionali dei rispettivi paesi. Sul piano internazionale il crollo del regime pare premiare le politiche più interventiste (di Francia e Gran Bretagna per es.) che la frustrante mancanza di successo sembrava mettere all’angolo, a discapito di quelle più caute (come nel caso della Germania).
Tuttavia gli scenari interni e regionali rimangono alquanto incerti e potrebbero ulteriormente mutare nell’eventualità di un intervento internazionale di peacekeeping sul territorio libico.
Leggi il Dossier con i contributi di Sanguini, Calchi Novati, Varvelli, Mezran, Bastagli, Cricco e gli Scenari futuri del paese



martedì 23 agosto 2011

La fine di Gheddafi?

I colpi di sorpresa si susseguono...


alcuni miei interventi radiofonici di ieri, 22 agosto, sul futuro della Libia:

Radio 24 - Focus Economia

Radio 1 Rai - Baobab


Radio Popolare

lunedì 11 luglio 2011

E ora Sarkozy scopre che in Libia non si può vincere

Articolo su LINKIESTA

Il futuro della Libia - scenari per il Parlamento

Approfondimento ISPI su
IL FUTURO DELLA LIBIA E DELL’AFGHANISTAN
TRA DEBOLEZZE INTERNE E INTERVENTO ESTERNO


A cura di Andrea Carati e Arturo Varvelli

per l'Osservatorio di Politica Internazionale dell'ufficio Studi del Parlamento e del Ministero degli Affari Esteri

martedì 29 marzo 2011

Dopo 40 anni di sgarbi, Sarko si vendica di Gheddafi

Martedì, 29 Marzo 2011
Analisi su Linkiesta



La storia ha molto da raccontare sulle relazioni tra la Francia e la Libia di Gheddafi. Quasi sempre Parigi è stata illusa dal Colonnello di poter aver un ruolo importante, quasi sempre i due Paesi hanno finito per scontrarsi, politicamente ma anche militarmente. Eppure Parigi cominciò vendendo cento Mirage a Tripoli proprio dopo la confisca dei beni e l’espulsione degli italiani. Aldo Moro, allora ministro degli Esteri, protestò non poco col governo Pompidou. Poi, però, la politica panaraba del Raìs incancrenì i rapporti. Una lunga serie di scontri: dalla minaccia a Bourghiba, alla guerra civile del Ciad, a Ustica, all’attentato al Dc-10 francese che esplose nei cieli del Niger. L’arrivo di Sarkozy non ha migliorato le cose, nonostante il felice esito della vicenda delle infermiere bulgare. E ora Parigi vorrebbe chiudere i conti.

domenica 13 febbraio 2011

Egitto, il pericolo di un esercito diviso

Arturo Varvelli

Il vincitore della crisi egiziana, dopo l’uscita di scena di Mubarak, è sicuramente l’esercito. Al suo interno però vi sono divisioni e spaccature, soprattutto generazionali. Come si è visto nella gestione delle proteste le gerarchie più elevate, i commilitoni del deposto presidente, hanno solidarizzato con lui anche in onore dei vecchi tempi e delle battaglia vinte, come orgogliosamente ricordato dallo stesso Mubarak nel suo ultimo discorso. I ranghi più giovani invece sono sembrati più vicini alla piazza e più sensibili alle aspirazioni della popolazione.

Leggi l'articolo su LINKIESTA

12 febbraio 2011 - 07:30

La laicità dell’Egitto in mano ai militari - Linkiesta

Analisi per Linkiesta, 1 febbario 2011

La laicità dell’Egitto in mano ai militari



Mentre cresce la pressione popolare sul presidente egiziano Mubarak aumentano anche i dubbi su Mohamed El Baradei. L’uomo sul quale si sono riposte le speranze dei media occidentali non gode di grande popolarità in Egitto e potrebbe rappresentare solamente una soluzione transitoria. Il nodo restano i militari il cui potere potrebbe controbilanciare quello di partiti democratici e islamici moderati, riconoscendo agli uomini in divisa il ruolo di difensori della laicità dello Stato. Ne risulterebbe una formula di coabitazione dal delicato equilibrio, simile a quella dell’attuale Turchia.

Maghreb al bivio

Intervista per Popoli.
20 gennaio 2011

un pò di arretrati... Luglio 2010

ISPI Analysis n.17, "Libia: vere riforme oltre la retorica?", luglio 2010