giovedì 30 ottobre 2008

Elezioni USA: intervista a Massimo Teodori

di Andrea Carati e Arturo Varvelli


La crisi finanziaria ha riaperto il dibattito sulla "inevitabilità del declino americano". Il nuovo presidente dovrà essere capace di affrontare questa difficile situazione ridando speranze all'interno del paese e, insieme, offrendosi come guida rinnovata in campo internazionale. Saranno capaci gli USA di vincere questa nuova sfida?

Non credo che il declino americano, troppe volte intravisto dagli osservatori soprattutto europei, sarà in effetti tale, almeno nel giro della prossima amministrazione. Nonostante la crisi finanziaria, e forse economica, nonostante l’Iraq e l’Afghanistan, gli Stati Uniti rimangono il paese all’avanguardia della ricerca, della tecnologia, per parlare del soft power oltre che per l’hard power. Il punto della discontinuità con gli anni di Bush sarà il passaggio ormai annunziato dal mondo unilaterale con una sola superpotenza al mondo multipolare con una variegata costellazione di potenze, grandi e medie. Ma, tra esse, continueranno a spiccare gli Stati Uniti dove continueranno a studiare ed a fare ricerca gran parte delle élite del mondo, comprese quelle di paesi come la Cina e l’India. E questo è un aspetto da non trascurare. Ed è perciò che ancora per qualche tempo l’America vincerà la sfida che ha di fronte.”


Intervista completa sul blog di Marco Minghetti in Nova100 del Sole24Ore.