domenica 13 febbraio 2011

Egitto, il pericolo di un esercito diviso

Arturo Varvelli

Il vincitore della crisi egiziana, dopo l’uscita di scena di Mubarak, è sicuramente l’esercito. Al suo interno però vi sono divisioni e spaccature, soprattutto generazionali. Come si è visto nella gestione delle proteste le gerarchie più elevate, i commilitoni del deposto presidente, hanno solidarizzato con lui anche in onore dei vecchi tempi e delle battaglia vinte, come orgogliosamente ricordato dallo stesso Mubarak nel suo ultimo discorso. I ranghi più giovani invece sono sembrati più vicini alla piazza e più sensibili alle aspirazioni della popolazione.

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12 febbraio 2011 - 07:30

La laicità dell’Egitto in mano ai militari - Linkiesta

Analisi per Linkiesta, 1 febbario 2011

La laicità dell’Egitto in mano ai militari



Mentre cresce la pressione popolare sul presidente egiziano Mubarak aumentano anche i dubbi su Mohamed El Baradei. L’uomo sul quale si sono riposte le speranze dei media occidentali non gode di grande popolarità in Egitto e potrebbe rappresentare solamente una soluzione transitoria. Il nodo restano i militari il cui potere potrebbe controbilanciare quello di partiti democratici e islamici moderati, riconoscendo agli uomini in divisa il ruolo di difensori della laicità dello Stato. Ne risulterebbe una formula di coabitazione dal delicato equilibrio, simile a quella dell’attuale Turchia.

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