Arturo Varvelli
Il vincitore della crisi egiziana, dopo l’uscita di scena di Mubarak, è sicuramente l’esercito. Al suo interno però vi sono divisioni e spaccature, soprattutto generazionali. Come si è visto nella gestione delle proteste le gerarchie più elevate, i commilitoni del deposto presidente, hanno solidarizzato con lui anche in onore dei vecchi tempi e delle battaglia vinte, come orgogliosamente ricordato dallo stesso Mubarak nel suo ultimo discorso. I ranghi più giovani invece sono sembrati più vicini alla piazza e più sensibili alle aspirazioni della popolazione.
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12 febbraio 2011 - 07:30